Leyla assieme a suo marito sono due farmacisti. La loro farmacia si trovava in via Ridolfini. Anche loro come tanti hanno dovuto abbandonare la loro sede per ricollocarsi nel corso dei mesi successivi al terremoto da prima dentro un container nei pressi dell'Ospedale di Camerino e successivamente, riaprendo in un nuovo locale nel quartiere di Montagnano.
Diverse sono state le attività che hanno "delocalizzato" in altri punti della città ed in alcuni casi anche fuori, nei comuni limitrofi, accollandosi spese, spesso gravose e non previste in un momento tragico e difficile.
Lo Stato, ha riconosciuto dei contributi per chi ha dovuto delocalizzare, ma come al solito rimborsando con criteri farraginosi e cavillosi, le spese solo in parte, e con tempi lunghissimi. Tuttora, ci sono centinaia e centinaia di attività che sono in attesa di questi rimborsi.