Anna

13 febbraio 2017. Era il primo giorno che entravamo in quella che per molti mesi è stata la Zona Rossa. Anna era molto provata ed emozionata, vedere la loro casa con sotto il negozio di ferramenta che con tanti sacrifici avevano lei e il marito Carlo, non era facile. Carlo non era voluto venire, troppo forte ancora il dolore. In questa attività storica, hanno fatto crescere i loro tre figli che poi hanno preso strade diverse, ma questa attività gli aveva permesso di farli studiare. Anna e Carlo, malgrado non siano più dei ragazzini, hanno sempre partecipato attivamente alle iniziative cittadine che si organizzavano nel centro storico. La loro era la classica situazione di "casa e bottega", avendo la loro abitazione nello stesso edificio. Il terremoto li ha privati di entrambe, ma non si sono persi d'animo e sono ripartiti da sotto il tendone, dove tutt'ora ancora stanno, presso il City Park.
Oggi aspettano di avere la possibilità di continuare la loro attività in una sede più dignitosa.
Dignità.
Una parola che penso verrà usata molto nei tempi futuri in questi territori; il popolo dei terremotati chiede di riavere la propria vita e di poterla vivere con dignità.
E gli stessi amministratori locali, hanno l'obbligo morale di fare di tutto e ancora di più per ridare dignità a questi luoghi martoriati dove ancora le macerie attendono di essere rimosse e gli edifici (ho quello che rimane di loro) attendono ancora di essere messi in sicurezza.
Intanto Anna e Carlo continuano ogni giorno ad aprire la loro attività e continuare la loro vita.